domenica 17 febbraio 2013

Faccio appello al buon senso degli Italiani.


Mancano ormai pochi giorni al voto, i sondaggi non possono essere resi pubblici e tutti gli schieramenti politici in campo cercano in tutti i modi  di convincere gli elettori che la loro offerta è migliore di altre, si scontrano, si diffamano e qualcuno si spinge all'insulto.
Il programma politico è il documento sul quale gli Italiani dovrebbero esprimere il loro giudizio che trova la sua massima espressione nel voto, certo, poi bisognerebbe avere l'intelligenza e la conoscenza necessaria per giudicare se è un programma  realizzabile e credibile  o uno spot elettorale da libro dei sogni utile solo a "raccattare" consensi.
Voci di corridoio inducono a pensare che Beppe Grillo con il suo" movimento 5 stelle" recupera sempre più consensi, le Piazze dove tiene comizi\spettacoli sono piene e le previsioni dicono che in parlamento arriverà con uno schieramento corposo di militanti.
Da Italiano, confesso di essere molto preoccupato che ciò possa accadere.
Tengo a specificare da "Italiano", in quanto si potrebbe pensare, visto che ho  un' etichetta politica e sono candidato con la lista Monti al Senato, che la mia è solo una preoccupazione strettamente opportunistica, non è così.
Mi preoccupa il fatto che un movimento populista, senza programma, senza proposte per il nostro futuro, capace solo di urlare nelle Piazze la rabbia che "tutti noi" abbiamo dentro a causa dell'incapacità della classe politica che ci ha governato in questi ultimi anni e che ci ha ridotto in questa situazione, possa essere determinante per il governo del  paese con il rischio concreto di peggiorare l'attuale situazione.
A tal proposito mi sento di lanciare un appello agli Italiani che saranno chiamati al voto il 24 e 25 Febbraio, affinchè evitino di farsi coinvolgere  dal populismo di chi sbraita nelle Piazze senza un progetto, da chi promette sapendo di mentire, e soprattutto di avere memoria del passato.
In ballo c'è il futuro del nostro paese, e non possiamo permetterci il lusso di attendere altri 5 anni.

Antonio Patera

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